Una notte Kanbei, arrogante e dispotico proprietario terriero, viene trovato assassinato. I sospettati sono moltissimi, a partire da Genzaemon Shinozaki, il cui debito con il ricco uomo era ancora insoluto e proprio il giorno prima aveva discusso con lui per questo. Altro indiziato è Bunkichi, giovane spavaldo che poche ore prima aveva minacciato Kanbei di ucciderlo e utilizzare il suo corpo come burattino per uno spettacolo di kankan. Nel corso del film la lista si allunga poichè quasi tutti gli abitanti del villaggio avevano un motivo per odiare il terribile Kanbei.
Kino Kieta Okoto, regista estremamente prolifico, si ispira alla trama de L'uomo ombra, pellicola del 1934 di W.S. Van Dyke, a sua volta basata sull'omonimo romazo di Dashiell Hammett. Lo sguardo al cinema hollywoodiano non è una novità per i registi nipponici che da sempre si rivolgono oltreoceano per esprimere il loro desiderio di modernità e innovazione. In quest'opera sono presenti tutti gli ingredienti dei classici polizieschi: un omicidio, una serie di sopettati, un investigatore decisamente non all'altezza, indizi fuorvianti e qualcuno che riesce a ricollegare tutti i tasselli in maniera geniale e, alla presenza della totalità dei coinvolti, risolve il caso. Ma l'elemento più innovativo per il cinema di cultura nipponica è l'introduzione di un umorismo nero di impronta nettamente americana. I personaggi, infatti, pur agendo in un contesto drammatico, hanno spiccati tratti comici e grotteschi, fatti di movimenti buffi e battute taglienti.
Tra tutti subito notiamo la coppia Bunkichi e la gheisa Okon, che flirtano e litigano, lanciandosi sguardi ammalianti che mutano drasticamente in smorfie. L'altra coppia del film è rappresentata da Kotomi e il marito, la cui linea comica è basata essenzialmente su battute pungenti e violenza fisica. Altro personaggio estremamente riuscito è Rokunoshin, la cui incapacità nelle indagini unita al suo amore per il bere genera ilarità. Per ultimi i due clienti fissi del bar, marginali ma con il ruolo di sottolineare l'azione, sono invece caratterizzati dal tono e dall'inflessione della voce, infatti, attraverso gorgheggi e mormorii, si esprimono con frasi esageratamente profonde impossibili da prendere sul serio. Tutti questi elementi comici, seppur bilanciati da una forte controparte drammatica, danno al film un carattere decisamente originale e rimarcano l'intenzione dell'autore di guardare all'espressività nordamericana.
Masahiro Makino, durante la sua lunga carriera, ha sempre esplorato i vari generi cinematografici, dal chambara al musical, dalla tradizione giapponese alle nuove influenze provenienti da ovest. La sua esperienza e la sua sapienza ben si rispecchiano in questo film, in cui l'alternanza tra registro comico e drammatico è parte fondamentale della narrazione. Inoltre la sua capacità coniugare lo stile hollywoodiano a una forte impronta giapponese, rendono questo film decisamente originale.