Una proiezione con la lanterna a carbone non si vede tutti i giorni. Restaurata da Stefano Bognar della Cineservice, dopo settant’anni la vecchia lanterna è tornata di nuovo in funzione: chiamata adesso “la lampada di Miyazaki”, ha ripreso vita già l’anno scorso, quando la cineteca decise di proiettare alcuni corti. Quest’anno si è osato di più, e anche alcuni lungometraggi saranno proiettati con la lanterna a carbone, come la Princesse Mandane di Germaine Dulac, proiettato nell’incredibile serata del 2 luglio. Dopo l’introduzione di Gianluca Farinelli, che ribadisce l’importanza del preservare questi antichi modi di proiezione dei film, parla anche un’emozionata Mariann Lewinsky, anche lei visibilmente in attesa dell’inizio di questa fantastica esperienza.
La tensione nella Piazzetta intitolata a Pier Paolo Pasolini sale man mano che il grande momento si avvicina: tutti guardano lo strano aggeggio alle nostre spalle, indicandolo e aspettando con trepidazione che si metta in funzione. L’attesa si legge sulle facce del pubblico, eterogeneo e multiculturale come spesso succede in questo festival di rilevanza internazionale: gli italiani sono in minoranza, sono tanti gli inglesi, i francesi, i tedeschi, gli americani (e chi più ne ha più ne metta) che hanno prenotato un posto per partecipare a questa magica serata. La piazza è affollatissima, la gente siede anche per terra.
La lanterna a carbone è la protagonista indiscussa di questo evento, senza nulla togliere al bellissimo film della Dulac, Princesse Mandane , un film che rappresenta un sogno di un ragazzo, Etienne Pindère, che sogna l’avventura perché è annoiato della monotona vita di tutti i giorni. Anche noi, lì seduti sulle sedie in piazzetta Pasolini, stiamo forse vivendo un sogno: facciamo un tuffo nel passato, pensiamo ai nostri genitori e ai nostri nonni, che erano abituati a vederli sempre così i film: con il costante ma piacevole e ritmato rumore della ruota che gira meccanicamente, facendo svolgere la pellicola e con un forte odore di carbone che accompagna la proiezione.
Un rumore strano ci dice che è iniziato il film: tutti si girano verso la lanterna. Una forte luce bluastra, provocata dalla combustione del carbone, attira gli occhi di tutti. Per un minuto buono sono in pochi a guardare l’incipit del lungometraggio della Dulac: le teste si girano spesso, anche a film iniziato, e emozionate esclamazioni di stupore accompagnano le facce curiose voltate all’indietro.
Ssssst:che il film sta iniziando…
Laura Cacciamani