Il filmato più commovente, entusiasmante e realistico che abbiano mai girato su Ingrid Bergman. Questa realizzazione è stata possibile grazie alla grande capacità del regista Stig Bjorkman, presente alla proiezione, di capire come gli artisti pensano, agiscono, si costruiscano; l’amore dei figli, in particolar modo Isabella Rossellini, presente anch’essa, che desiderava fare un tributo e poter raccontare quei momenti di vita fino ad ora non detti; infine la stessa Bergman che nel corso della sua vita ha minuziosamente conservato ogni ricordo (oggi conservati in Connecticut).

Un reportage di momenti di vita della più celebre attrice svedese conosciuta in tutto il mondo ed amata da esso. Una sequenza di immagini, filmati, lettere che ci mostrano la vera storia di Ingrid Bergman al di fuori di qualsiasi copione, di qualsiasi ruolo, ma unicamente nelle vesti della vera e sola Ingrid Bergman. Incredibilmente forte è la colonna sonora che accompagna le immagini riuscendo a renderle ancora più suggestive, facendo scendere qualche lacrima agli spettatori.

Ci viene data visione di una Ingrid Bergman maestosa, fiera, ritta sempre nel suo personaggio che però non riserba sorrisi. La Bergman vive la sua vita in nome dell’amore verso gli affetti, la famiglia, ma soprattutto per la sua carriera; una paladina che come in “Giovanna d’arco” si sacrifica in nome di questi sentimenti . Il filmato apre con un’inquadratura del viso di Ingrid Bergman a soli 14 anni addolorata per il padre malato e con pochi ricordi della madre morta quando aveva solo tre anni. L’intervista ai quattro figli rende ancora più viva l’immagine della madre, una madre per lo più assente nei loro confronti che viene però scusata da una delle figlie, Isabella Rossellini, affermando: “non c’è un modo giusto di essere mamme” . In questo loro intervento è evidente un amore profondo, viscerale tanto quanto è il rammarico di non averla vissuta appieno perché sempre in viaggio, in un continuo cambiamento di casa e famiglia; il figlio Roberto Rossellini afferma “lei non era una vera e propria madre, il nostro rapporto era d’amicizia”.

Per quanto la Bergman amasse la propria famiglia, i suoi figli: Pia avuta dal primo matrimonio con Peter Lindstrom, Isabella e Ingrid (gemelle) e Roberto avuti dal secondo marito Roberto Rossellini; la Bergman amava più di ogni altra cosa il suo lavoro. Fin da piccola aveva stretto un fortissimo legame con il padre, morto quando aveva 13 anni, il quale le regalò la sua prima macchina fotografica con la quale si divertiva a mettersi in posa e in un qualche modo queste fotografie rappresentano le sue prime “recitazioni”. Probabilmente grazie a questo tipo di rapporto con l’obbiettivo, fin dai suoi primi film, da mostra di naturalezza, quasi priva di imbarazzo, dietro a quello schermo dove forse si immaginava ancora la presenza del padre.

Ingrid Bergman era una ragazza molto timida che si nascondeva dietro ai ruoli che interpretava, attraverso i quali riusciva a sentirsi un’altra persona con caratteristiche e personalità ben diversa, con battute già prestabilite che la facevano sentire sicura di sé. Ingrid Bergman affermò “Io non rimpiango nulla di ciò che ho fatto, rimpiango ciò che non ho fatto”, infatti nei filmati che ci vengono proposti si vede questa donna in ambiti diversi, sempre alle prese con qualcosa di diverso, di nuovo; lei sorrideva alla vita.

 

Francesca Bernardi