Alessandro Cuomo
“The Sweet East” e il delirio collettivo americano
Ci sono tutte le caratteristiche per incastrarsi nello stereotipo dell’indie americano: un po’ coming of age, un po’ road movie, girato quasi interamente con macchina a mano, insistenza su inquadrature strette e primi piani, la solita fotografia di Williams e i dialoghi nevrotici su politica, relazioni, arte e cultura. Tuttavia, al di là di ironiche generalizzazioni, The Sweet East sembra prendersi davvero poco sul serio proponendo una satira sulle varie facce dell’America viste dalla prospettiva di un’adolescente della Gen Z.
“Captain America: Brave New World” e il paradosso fumettistico
Captain America: Brave New World, il titolo sembra quasi una dichiarazione d’intenti e d’altro canto c’era già Deadpool l’anno scorso a sbeffeggiare la crisi nella Casa delle Idee. Peccato che nonostante il film risulti piacevole e decisamente più quadrato rispetto alle ultime uscite (fatta eccezione per Gunn e i suoi Guardiani), il mondo qui presentato ha poco di coraggioso e nulla di nuovo. Sembra una dichiarazione d’intenti proprio perché si è tanto parlato in questi anni di “superhero fatigue” e considerando che la concorrenza ha sempre faticato a imporre i propri supereroi si fa prima a dire “Marvel fatigue”.