It Always Rains On Sunday è ambientato nel quartiere Bethnal Green, malridotto dai bombardamenti, nella zona ad est di Londra. Descrive la fase immediatamente successiva al periodo bellico in cui gli uomini tornati a casa dalla guerra, si aspettano che le donne riprendano il loro ruolo tradizionale di angelo del focolare. La decadenza del quartiere è mostrata in modo impressionante dalla fotografia di Douglas Slocombe che, durante la Seconda Guerra Mondiale, era stato foto-reporter di guerra.
Il film racconta di una piovosa domenica di marzo del 1947, in tutte le sue ventiquattro ore. All’apparenza inizia con la solita routine del quartiere proletario e di una famiglia in particolare. La madre Rose Sandigate (Googie Withers) e il marito molto più grande di lei (interpretato da Edward Chapman) si preparano per la colazione e leggono rapidamente le notizie. Sulla copertina del giornale c’è l’articolo più importante: l’evasione di Tommy Swann (John McCallum). Rose appena viene a conoscenza della notizia cambia espressione e si lascia trasportare dai ricordi di quando, poco prima che venisse arrestato, Tommy l’aveva chiesta in moglie. Tommy riesce a trovare la casa di Rose e si nasconde nel capanno in giardino. Quando Rose lo scopre, i sentimenti sepolti da tempo tornano più forti di prima, così, nonostante diventi sua complice, decide di aiutarlo: sfamandolo e asciugandogli i vestiti. Tutto questo le costerà molto caro. Mettendo a repentaglio la propria vita e il suo matrimonio per un fuggitivo disonesto che però, lei continua ad amare.
È un film dai tratti non ben delineati infatti, è difficile riconoscere come prevalente un genere piuttosto che un altro. Passa dalla melodrammatica storia d’amore tra il galeotto e Rose, al pedinamento del poliziotto (che ricorda ideologicamente la fusione tra Poirot e Sherlock Holmes) del più caratteristico genere poliziesco. Un poliziotto sbadato che inciampa negli indizi un po’ cercando e un po’ per caso. Poi dal noir delle ambientazioni si passa al gangster movie. Con personaggi ben caratterizzati nelle figure dei gangster: i tre scagnozzi tonti sempre nei guai e il capo scaltro come una volpe che riesce a passare quasi inosservato.
Il tutto tenuto insieme dal fil-Rouge di cui questo film è forse il primo esempio: il Kitchen Sink, il realismo britannico. Oltretutto si tratta di un film girato on-location caratteristica importate perché all’epoca molto rara; che attraverso la sequenza della fuga di Tommy tra i binari, regala, anche grazie alla fotografia, una delle scene di suspense più maestose di questo film. Tratto dall’omonimo romanzo di Arthur La Bern, è il terzo film del regista Robert Hamer. Venticinque anni dopo Hitchcock rimarrà colpito da un altro romanzo di La Bern (Goodbye Piccadilly – Farewell Leicester Square) che userà per Frenzy.
Neil McGlone, nella sua introduzione al film, ha raccontato una curiosità dedicandola agli spettatori più romantici presenti in sala: “Googie Withers, la protagonista, ha incontrato per la prima volta John McCallum sul set e durante le riprese si sono fidanzati. Un anno dopo si sono sposati e il loro matrimonio è durato fino alla loro morte”.