L'ultima giornata del Cinema Ritrovato, per la rassegna Il film storico giapponese degli anni bui, porta sullo schermo Sono zen'ya, scritto da Sadao Yamanaka, ma diretto da Ryo Hagiwara. Il regista racconta la storia di una famiglia che gestisce una locanda nel Giappone a cavallo del Novecento, durante il periodo di fuoco delle guerre civili. La lotta tra coloro rimasti fedeli all'imperatore e i ribelli imperversa e le vittime sono i cittadini che, indipendentemente dalla propria posizione politica, ne pagano le spese.

Uno dei film di questa rassegna più esplicitamente critici nei confronti del potere e dell'autorità. Le due forze presenti durante le guerre civili sono sempre analizzate sotto l'occhio critico della macchina da presa, che ne riprende ogni violenza e ogni errore, senza lasciarsi sfuggire il minimo movimento. Queste forze, estremamente negative, relegano in secondo piano la trama. I membri della famiglia, infatti, raccontano timidamente la propria storia, ma non riescono mai a emergere rispetto allo scorrere degli eventi.

Anche l'organizzazione delle scene sembra essere affetta dal caos e dalla violenza che si generano in questo determinato periodo storico. Infatti, nonostante Hagiwara sistematicamente organizzi iniziali geomoetrie ed equilibri sullo schermo e i personaggi si dispongano in ordine, quasi simmetrici, gli eventi che intercorrono rompono brutalmente il senso di stabilità e generano caos. Un continuo tentativo dell'immagine di rigenerarsi, per poi esssere continuamente affetta dalla ferocia, sottolineando così tutte le difficoltà delle persone di poter vivere una vita normale, senza essere contimuamente costretti a ricostruire le macerie dopo le battaglie.

Film esplicitamente critico ed eversivo, prende una posizione netta contro la violenza, criticando aspramente tutte le parti in gioco. Perchè, come dice il samurai nella locanda, in fondo le due fazioni sono intimamente speculari.