La decade dei Settanta segna la definitiva ascesa di una nuova generazione di registi a stelle e strisce, in molti casi nostalgici verso il passato di un'America in perenne cambiamento. Se Bogdanovich e Lucas firmano vere e proprie dichiarazioni d'amore ai tempi andati, venate di malinconia, l'allora misconosciuto Randal Kreisler consegna alle sale di tutto il mondo una ricostruzione dei Fifties vibrante e vitale, scegliendo di percorrere una via diversa.
Kreisler, nella sua prima opera su grande schermo, rilegge il passato eliminando il presente: Grease costruisce un universo finzionale disancorato dall'attualità, a differenza di L'ultimo spettacolo o American Graffiti in cui il paragone con la contemporaneità è sempre tacitamente presente. La forza iconografica di diner e rock and roll non emerge in relazione alla sconfitta in Vietnam o allo scandalo del Watergate, ma brilla di una sua (glitteratissima) luce propria; la land of opportunities di Kreisler seduce lo spettatore sublimando la violenza in tensione sessuale, e promettendo un florilegio di risorse economiche da convertire incessantemente in hamburger, frullati alla fragola e sigarette. Il film costituisce così un importante tassello nel progetto di mitopoiesi americana, mirato a costruire un retroterra culturale dove ai modelli millenari di folklore e religione si sostituiscono i rituali e prodotti del consumo. L'oggetto magico di proppiana memoria diventa quindi la brillantina, capace, come nei titoli di testa, di trasformare un loser in un greaser, e il rito collettivo prende la forma del drive in, vera e propria orgia di consumi in cui piacere scopico, tattile e gustativo vengono concentrati nella scocca della propria automobile, indispensabile status symbol.
Ciò che è riuscito a rendere la pellicola così trasversale, in grado di parlare ai pubblici di tutto il globo, è però il vitalismo degli attori, che donano alle coreografie di Patricia Birch una forza rara: tra un ammiccamento e un colpo d'anca è difficile non restare sedotti dai balli su Grease lightnig o We go together. Il cast è inoltre costruito con un gusto sopraffino, a partire dalla folla varia e colorata dei supporting characters. Ognuno dei T-Birds e delle Pink Ladies spicca per scelte di abbigliamento, tono di voce e fissazioni, e la loro forza è tale da mantenere la narrazione coinvolgente anche quando ci si allontana dalla coppia John Travolta/Olivia Newton-John, uno dei binomi più azzeccati della storia del musical.
Grease, a decenni di distanza dalla sua release, continua ad emozionare e stupire.