“Gli uccelli”: suoni, rumori e affetti elettronici

Quando per Gli uccelli (1963) Hitchcock chiama due specialisti del suono, Oskar Sala e Remi Gassmann (il primo era un fisico che aveva studiato a Berlino negli anni Trenta, quando si iniziavano a scoprire le potenzialità degli strumenti elettronici per inserirli nelle composizioni per orchestra; il secondo, aveva studiato col violista Paul Hindemith diventando critico musicale e compositore di balletti di musiche elettroniche), insieme ad un compositore di musica colta come Bernard Hermann, costruisce e definisce la presenza dell’effetto di musica nella colonna audio cinematografica.

“Obssession” al Torino Film Festival 2017

Due anni dopo l’immeritato fiasco di Phantom of the Paradise Brian De Palma torna a gravitare nell’orbita del suo nume tutelare Alfred Hitchcock con Obsession, ennesima riflessione conturbante sul tema del doppio con cui il regista italoamericano dimostra la sua abilità nel manipolare lo sguardo, tanto degli spettatori quanto dei suoi personaggi, ricorrendo in misura minore ai virtuosismi formali di cui il suo cinema si alimenta. Le affinità del film con La donna che visse due volte sono talmente forti da mantenere l’opera in bilico tra l’omaggio e il remake