“La donna di Parigi” miglior film dell’anno

In periodo di classifiche di fine anno è sorprendente scoprire che La donna di Parigi di Charlie Chaplin, del 1923, svettava in cima alle liste di due rinomati critici americani, Andrew Sarris e Molly Haskell, nell’anno… 1976! In occasione dell’uscita del cofanetto edito dalla Cineteca di Bologna, riportiamo due brani dal libretto che accompagna il film, il primo tratto dall’introduzione della curatrice Cecilia Cenciarelli, il secondo, appunto, l’articolo di Andrew Sarris che eleggeva Chaplin a trionfatore tra le proposte cinematografiche di quell’anno.

“La donna di Parigi” primo Chaplin senza Charlot

Per Chaplin ne 1923 girare La donna di Parigi è l’occasione giusta per tradurre in forma metaforica le proprie ispirazioni di natura privata, pur tentando di produrre qualcosa di totalmente diverso, definito dai più un autentico film d’arte e una pietra miliare per i registi delle generazioni successive. Ambientato “nella magica città di Parigi dove la fortuna è volubile”, il personaggio della timida Marie St. Clair viene cucito su misura per l’attrice Edna Purviance, musa di Chaplin dal 1915.