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“Bentu” e il tempo della natura
Quarto adattamento dalla letteratura sarda per Mereu (dopo Sonetàula, Bellas mariposas e Assandira), come in altri film del cinema sardo contemporaneo (vedi proprio Assandira) al centro della narrazione vi è anche lo scontro generazionale, riformulazione del rapporto con il Padre padrone. Angelino, il giovanissimo aiutante di Raffaele, ha i suoi desideri di crescita ed emancipazione. Un nuovo scontro di temporalità si presenta: la frenesia della giovinezza e la pazienza della vecchiaia.
“Assandira” affresco ambizioso e onnivoro
Quello di Assandira è un affresco ambizioso e onnivoro, che mira (non senza qualche scricchiolio nelle giunture) a far convivere insieme varie tradizioni letterarie e cinematografiche: grande melodramma familiare sul fallimento rovinoso di un sogno di emancipazione nella modernità imprenditoriale, lo attraversa una chiara venatura verghiana, filtrata forse attraverso il primo Visconti di La terra trema (1948); è anche una detective story in odore di noir, dove alle scene ambientate nel presente in cui un ispettore interroga Costantino Saru sul misterioso rogo all’agriturismo “Assandira” che ha provocato la morte di suo figlio, si alternano quelle di flashback in cui lo stesso Costantino rivisita gli eventi passati, commentandoli con inconfondibile sapore hard boiled.