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“Rosauro Castro” e la tirannia a doppio taglio
La forma tramite la quale Galvadòn presenta questi contenuti allo spettatore è quella di un’opera ibrida, che assume le vesti del western nordamericano classico per poi dare vita ad una narrazione torbida che acquisisce caratteristiche più vicine a quelle del Noir. Non a caso alla sceneggiatura troviamo Josè Revueltas, agguerrito socialista che avviò la propria esperienza come redattore di articoli di cronaca nera. Ciò che lo spettatore si trova di fronte è il racconto di una singola giornata nell’arco della quale il protagonista vedrà vacillare il proprio ruolo di dominanza all’interno di questo microcosmo in cui bene e male sono in costante conflitto. Una storia dai risvolti amari che mostra come la tirannia si possa sempre rivelare un’arma a doppio taglio.