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“Il Golem” tra gotico e antropomorfo
Il risultato del restauro in 4K, realizzato dalla Friedrich-Wilhelm-Murnau-Stiftung di Wiesbaden, dalla Cinémathèque Royale de Belgique di Bruxelles e da L’Immagine Ritrovata di Bologna è mirabile e restituisce all’opera di Wegener e Boese tutta la sua potenza visiva. La storia del Golem tocca infatti dei vertici di tensione visuale ed emotiva notevoli, grazie a diversi elementi. Innanzitutto, le scenografie realizzate da Marlene Poelzig su disegni dell’architetto Karl Poelzig: pure forme espressioniste, che richiamano in parte l’arte gotica e in parte forme antropomorfe (mirabile la scala a chiocciola che ricorda un orecchio), veri e propri riflessi architettonici di un sentire tragico che all’epoca si esprimeva anche nelle altre arti visive e che pure si ritrovano in opere cinematografiche coeve come il Caligari di Robert Wiene (1920).