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Gabin e Bardot, autenticità disarmanti
Jean Gabin ha incarnato una vastissima gamma di emozioni e sentimenti e Il commissario Maigret ne rappresenta la raggiunta e completa maturità artistica, per un verso. Nell’altro verso c’è un film, contemporaneo a Maigret, piuttosto sfortunato e caduto in disgrazia per un suo voler “osare”, potremmo dire, collocandosi al di là di certi parametri morali, di convenzioni e prassi da adottare nella rappresentazione di personaggi maschili e femminili, da cui lo stesso Gabin, ricordiamolo, fu scandalizzato. La ragazza del peccato vuole continuare l’opera di denuncia ai valori borghesi iniziata negli anni ’40 e lo fa costellando alcune sequenze di allusioni, guardando alla sensualità dei dettagli e dei corpi. Ma è sulla fisionomia della Bardot che Lara costruisce la sua denuncia: a un certo punto solleva svelta la gonna e propone senza mezzi termini un contratto a Gabin, nel cui gesto, cinico, c’è una specie di candore disarmante. Fresca, sana, placidamente sensuale. Non getta sortilegi, anzi agisce, mettendo sotto scacco un uomo e poi tutta una cultura.
Cinema Ritrovato 2017: su Brigitte Bardot o la GIF ante litteram
Brigitte Bardot: la donna più fotografata degli anni Sessanta. Brigitte Bardot: chiamata da Godard per recitare in Il disprezzo, ci dice Jacques Rozier nel documentario Le parti des choses, non a interpretare il personaggio di Camille, bensì a recitare se stessa. BB è l’icona, BB è la diva europea degli anni d’oro della Nouvelle Vague. Ma che cosa vuol dire rappresentare una diva in quanto tale? Come si può dar conto del processo di iconizzazione, esprimere il modo in cui esso agisce all’interno dell’immaginario?
Cinema Ritrovato 2017: “La verità”
Dominique Marceau è giovane e bella, vive la sua vita da Rennes a Parigi disinibita e indipendente da ogni forma di convenzione e finzione borghese e Brigitte Bardot incarna perfettamente gli accordi e disaccordi di questo personaggio: lontana e “straniera” rispetto alla società contemporanea e, nello stesso tempo, animata da un forte bisogno d’amore, Dominique vedrà e proietterà tale parte mancante di sé stessa nella figura di Gilbert Tellier.
Cinema Ritrovato 2017: Rozier, Bardot, Godard, Vigo e altre storie
Jacques Rozier è stato forse uno dei registi più emblematici della Nouvelle Vague, Desideri nel sole (1962) resta il suo più celebre lavoro ed è con questo e con il precedente Blue Jeans (1958) che si guadagna la stima di Jean-Luc Godard utile a presenziare alle riprese del Disprezzo durante le quali può dedicarsi alla realizzazione di due interessanti cortometraggi, Paparazzi e Le parti des choses: Bardot et Godard (1963).