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“Napoli milionaria” e la suggestione politica di Eduardo

Mentre il neorealismo è già nella sua fase calante, il maestro rifiuta il “teatro in scatola” (che, a dire il vero, ha sempre evitato) e sceglie di adattare la commedia, con Piero Tellini e Arduino Maiuri, non limitandosi più all’unità d’azione del basso dove abita la famiglia Jovine. Grazie alle scenografie di Piero Gherardi, Piero Filippone e Achille Spezzaferri, che inventano un set pieno di suggestioni realistiche senza dimenticare la peculiarità dell’origine teatrale, fa prendere aria al testo con riprese marittime oppure tese a raccontare la flora degradata dalla guerra. “Diario napoletano di cose accadute ieri, oggi… domani?” si legge sui titoli di testa, suggerendo una chiave di interpretazione proiettata allo scontro dentro l’arco costituzionale del dopoguerra.