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“The Old Oak” e la disgregazione della società
Il regista per l’occasione rispolvera tutto il suo glorioso armamentario anti-thatcheriano (che ha caratterizzato parte della sua produzione degli anni 80 e 90 falcidiata dalla censura governativa), per mostrarci come quelle comunità inglesi che un tempo furono socialmente molto unite si siano trasformate nelle più ostili agli stranieri, e la fonte dell’odio è rinvenibile in quella disgregazione e nell’isolamento.
“The Old Oak” tra solidarietà e resistenza
The Old Oak è un film ostinato, tenero e intriso di umanità: ribadisce a più riprese la necessità di mantenere viva la speranza, ma non si ritrae dall’esplorare le conseguenze di questa scelta, di mostrare quanto fa male continuare a sperare, sentirsi sempre diretti verso qualcosa e non raggiungerlo mai, costruire qualcosa che viene distrutto sul nascere. Ma davanti a questo dolore e alla perdita ci invita a stringerci tra noi e a continuare a credere nella “forza, nella solidarietà e nella resistenza”.
Sorry, We Missed Us. Ken Loach e il cinema senza sconti
“Fateme lavorà! Fateme lavorà!” urla Antonio Ricci, in disperata fuga sulla bicicletta rubata, per le strade di Roma, nel 1948. “Lasciatemi andare, devo lavorare!” urla Ricky Turner, in disperata fuga nel camioncino delle consegne, per le strade di Manchester, nel 2019. Nel gioco tragico delle rappresentazioni della povertà, che è dramma sociale, si incontrano Vittorio De Sica e Ken Loach, rispettivamente con Ladri di biciclette e Sorry We Missed You. Neorealismo italiano e cinema sociale inglese, al servizio degli umili, degli abietti, degli emarginati senza sconto di pena, sono a testimoniare l’eterno ritorno dell’uguale: la lotta tra poveri, la perdita di dignità, l’alienazione professionale e umana.