Archivio
Il Divo Giulio e l’Onorevole Belzebù
Con Giulio Andreotti. Il cinema visto da vicino (2014) e Giulio Andreotti. La politica del cinema (2015), Tatti Sanguineti alterna il girato della più lunga intervista mai rilasciata dal politico democristiano con una minuziosa indagine d’archivio per ricostruire l’operato di Andreotti dal 1947 al 1953 come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega allo spettacolo. La narrazione si struttura attraverso la figura dell’antitesi, del doppio, di luci ed ombre, del tentativo di dare slancio alla produzione italiana e, al tempo stesso, di controllarla e ricondurla alle politiche culturali democristiane e della Guerra Fredda. Ripercorriamo dunque il doppio lavoro di Sanguineti.
La grande guerra di Mario Monicelli contro i tabù
Approfittiamo della proiezione al cinema Lumière de La grande guerra di Mario Monicelli nel contesto della retrospettiva dedicata al primo conflitto mondiale, per pubblicare un lungo approfondimento. Era il 1948. Dino De Laurentiis voleva produrre un film tranquillo, qualcosa di non molto diverso da quel Come persi la guerra di Carlo Borghesio con Erminio Macario che era stato un buon affare l’anno prima, anche se gli organi competenti gli avevano negato il permesso di esportazione. Mario Monicelli un giorno gli parlò di un soggetto di Luciano Vincenzoni intitolato Due eroi?, ispirato ad un racconto di Guy de Maupassant. La storia di due amici scansafatiche inghiottiti nel turbine di una guerra che finiscono per comportarsi da eroi rientrava perfettamente nelle corde di Monicelli ed era un ottimo spunto su cui lavorare.