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“Omicidio a luci rosse” e il mondo di cartapesta di Hollywood
Omicidio a luci rosse ha il potere di guadagnare fascino a ogni visione, come quando si ripercorre un proprio sogno trovando attraenti immagini o simboli che prima apparivano privi di significato.. È l’andatura spezzettata e caotica del sogno a definire la parabola narrativa di Jake, in viaggio attraverso l’immenso parco divertimenti hollywoodiano. Un mondo di cartapesta dove il confine tra reale e artificiale svanisce in una dissolvenza incrociata.
“Omicidio a luci rosse” e l’influenza di De Palma su Tarantino
C’era una volta a… Hollywood e Omicidio a luci rosse (prodotti dalla Columbia) sono collegati e iniziano in modo simile, con un film nel film. Omicidio a luci rosse parla di un attore con crisi di claustrofobia che non riesce a lavorare in film con scene soffocanti. È quindi costretto a perdere alcuni ruoli da protagonista. Un disagio psicologico e un trauma sta anche alla base della psicologia di Rick Dalton, il personaggio interpretato da Leonardo Di Caprio in C’era una volta a… Hollywood, che soffre di bipolarismo. Oltre a tanti alrei dettagli, anche i personaggi “tornano” nei due film: le situazioni sono simili, speculari, invertite. Tarantino ha girato una sorta di sequel che è anche il prequel cronologicamente parlando.