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“Twisters” nella furia degli elementi (americani)
Fateci caso: quanti simboli dell’iconologia statunitense vengono contemplati dalle cineprese della regia? Il western, il baseball, le bandiere, il divismo e via dicendo. Twisters lavora su questi elementi del passato per tematizzare un presente muscolare e spietato, che cerca un confronto con i tempi che furono per prevaricarli e poter mettere in bella mostra la sua più sgargiante e magnetica forma estetica senza dimenticarsi, però, di ricordarsi e ricordarci quale sia l’origine della sua natura.
“Minari” e il semplice germoglio del racconto
Non ha slabbri e non ha vertigine, simula compromessi che poi risolve in sintonie, non ha accensioni né contrasti forti oltre la superficie, eppure non sembra possa esistere un cinema più giusto, più corretto e più preciso per entrare in connessione con le urgenze del nostro tempo: Minari era il vero film da Oscar 2021, non perché destinato a vincerlo o perché pensato per poterlo fare, ma perché il più risolto come racconto. In una stagione cinematografica impegnata come non mai a mettere in crisi convinzioni e assiologie, il film di Lee Isaac Chung è qualcosa di meno stratificato e comunque più vicino al miglior cinema possibile, quello della semplicità estrema.