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24 Luglio 2021, Alessandro Guatti
“Emigrantes” tra neorealismo e bonomia
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Festival
Se il tono generale del film risulta assai equilibrato, grazie specialmente alle strepitose prove attoriali del cast (in particolare dello stesso Fabrizi e di una meravigliosa Ave Ninchi), è l’evidente intento propagandistico che si legge in controluce a rischiare di suscitare qualche perplessità negli spettatori di oggi, sebbene a uno sguardo più attento anche questo venga riassorbito in una narrazione che risolve i conflitti in una fraterna cooperazione riunente i due popoli in un metaforico abbraccio. C’è anche da dire che in quegli anni il governo argentino promuoveva l’immigrazione dei lavoratori italiani e non avrebbe quindi acconsentito a co-produrre un’opera il cui animo non fosse, seppur realistico, profondamente ottimista.