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09 Febbraio 2022, Daniela Bongiorno
“Stringimi forte” e il cinema come catarsi
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Prime Visioni
Un film fatto di frammenti – sperimentato già con La stanza blu – con cui lo spettatore gioca come fossero tasselli di un puzzle. Si, perché quella che a ben vedere sembra a tutti gli effetti una fuga di una moglie-madre – sottolineata da un montaggio che alterna istantanee della donna e della famiglia alle prese con la sua assenza -, ben presto si scopre essere una fuga dal dolore e dalla perdita. L’intensa e mai esasperata Vicky Krieps riesce a trasmettere la sofferenza attraverso gli occhi, piccoli gesti e sorrisi velati da una dolce malinconia, divenendo al contempo la “regista interna” del film.