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Venezia Classici 2017: “La lucida follia di Marco Ferreri”
La sezione Venezia Classici, oltre a proporre un’ampia gamma dei più importanti restauri avvenuti nell’ultimo anno ad opera di cineteche e laboratori di tutto il mondo, dedica una parte a quei documentari che portano sotto i riflettori grandi autori e momenti cruciali del cinema del passato. Uno di questi è La lucida follia di Marco Ferreri, diretto da Anselma Dell’Olio, la quale afferma: “Nicoletta Ercole, incontrata come costumista su un set di Ferreri, mi ha chiesto nella primavera del 2016 se avessi voglia di girare un docufilm per rilanciare il cinema di Marco Ferreri, ormai caduto in un oblio che sa di rimozione, e sconosciuto alla generazione successiva alla sua scomparsa. L’occasione era il ventesimo anniversario della sua morte avvenuta a Parigi. Ho detto subito sì. Se La lucida follia di Marco Ferreri invoglia a scoprire o riscoprire il suo cinema, il nostro compito è fatto.”
Venezia Classici 2017: “Va’ e vedi”
Per “film della vita” si intende l’apice di un percorso personale sublimato nella creazione artistica, l’obiettivo a cui tende tutta la carriera di un cineasta, il lavoro per cui si sarà ricordati a futura memoria. Elem Klimov lo raggiunse al settimo opus e forse non immaginava che sarebbe stato anche l’ultimo. Col senno di poi, Va’ e vedi non è un testamento; ma oggi assume i connotati della testimonianza estrema che meglio caratterizza il pensiero e la poetica di un regista un po’ sfortunato, prima vittima della censura, poi organico alla Perestrojka e infine di nuovo emarginato (è la Russia, bellezza).
Venezia Classici 2017: “Rosita”
Straordinaria serata di pre-apertura della 74a Mostra Internazionale del Cinema di Venezia con la prima proiezione mondiale di Rosita di Ernst Lubitsch nella nuova copia digitale restaurata in 4K dal MoMA di New York con la collaborazione di The Film Foundation.
Venezia Classici e il cinema restaurato
Con tutto il rispetto per il programma della prossima Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, non è un caso che i cinefili in questi giorni, sui social network, abbiano esclamato grida di giubilo per la sezione Venezia Classici. Vorrà dire qualcosa? Non abbiamo alcuna intenzione di risultare passatisti, anzi su questa testata non si fa altro che insistere spesso sul grande interesse che per noi sta riservando il cinema contemporaneo (basta saperlo trovare, ci sono talenti diffusi ovunque). Tuttavia, non si può non notare che un movimento sempre più appassionante – una sorta di CRU (Cinema Ritrovato Universe) – si sta propagando a tutte le latitudini.