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“The Monkey” e il gusto medio che non esiste
The Monkey è impregnato dell’aura della morte, complici anche l’uso dosato della colonna sonora e diverse remote ambientazioni, eppure non inquieta per un secondo, ed è un peccato che l’atmosfera macabra non risalti con maggiore maturità. Dopotutto i protagonisti sono segnati dal lutto, sono sempre pronti al peggio ma la morte li coglie comunque di sorpresa, loro stessi covano violente pulsioni intrusive e l’esistenza di ogni personaggio è segnata dalla transitorietà, eppure The Monkey non riesce a strappare che uno sghignazzo.
“Longlegs” vecchia scuola con nuovo vigore
Longlegs attinge al repertorio dei thriller paranormali e degli horror sulla possessione demoniaca, creando però una messa in scena elegante e consapevole del gusto contemporaneo che però su di esso non indugia troppo, per concentrarsi invece su una costruzione magistrale della suspense, con un avvicendarsi serrato degli eventi e pressoché nessuna diminuzione della tensione.