menu
Archivio
24 Aprile 2016, Maria Sole Colombo
“Cavalo Dinheiro”: la nostra recensione
label_outline
Prime Visioni
Se il cinema di Costa può lasciare perplessi e persino un po’ intimiditi per il rigore quasi ascetico della messa in scena, la rarefazione dei tempi e lo scardinamento della narrazione tradizionale, proprio la visione dei suoi lavori precedenti può aiutare a penetrarne la complessità e la ricchezza: Cavalo Dinheiro, infatti, si pone idealmente a conclusione della “trilogia capoverdiana” di Costa, avviata con Ossos (1997) e poi proseguita con Juventude em marcha (2006). Il film esplora infatti la realtà degli immigrati capoverdiani a Lisbona, e la loro difficile condizione di vita nel quartiere malfamato di Fontainhas.