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La verità, vi prego, sull’amore secondo Guadagnino

In questa esplorazione identitaria, qual è il ruolo della musica? La colonna sonora alterna brani di musica classica (Bach, Adams) a Pop anni ’80 (Bertè, The Psychedelic Furs) nel tentativo di ricomporre un puzzle sonoro che dia conto della complessa identità di Elio. Il ragazzo dedica alla musica gran parte della sua giornata: la trascrive, la esegue per i genitori e gli amici di famiglia, la ascolta con gli auricolari o alla radio, la balla, la “indossa” (una maglietta dei Talking Heads), la trasforma in uno strumento di avvicinamento ad Oliver quando per lui suona Bach alla chitarra e poi, elaborato, al pianoforte.

“Chiamami col tuo nome” e la mappa dei cinque sensi

Chiamami col tuo nome non è solo il racconto romantico di un innamoramento. La potenza lirica delle immagini esalta la sublimazione catartica del turbamento che attraversa la giovinezza: ascesa all’estasi del piacere e comprensione del distacco nella malinconia del ricordo. L’idea scolpita dalla successione delle inquadrature è una declinazione contemporaneamente carnale e poetica dell’eros in cui il desiderio comunica un altrove metafisico dei corpi, regolato dalla mappa dei cinque sensi. L’istinto, quanto l’affetto, è raffigurato con aderenza costante alle movenze naturali delle mani, degli arti, dei volti, senza ricostruire la vita interiore dei due giovani ma giungendo ad essa attraverso le sfere esistenziali che li circondano.

“Chiamami col tuo nome” e l’apologia dell’esattezza

La macchina da presa di Guadagnino si muove con discrezione tra l’intimismo di Eric Rohmer, pensando agli affreschi d’incondizionato realismo e verità di La collezionista e l’inconfondibile voyeurismo di Bertolucci: la figura di Elio, alle prese con la lettura e la scrittura, immerso nell’atmosfera panica dei contesti naturali e negli anfratti domestici, non può non ricordare la tenera ingenuità di Liv Tyler in Io ballo da sola. Nonostante lei sia l’ospite, c’è la stessa modulata introspezione nei due personaggi, gli stessi momenti spartiacque.