Archivio

filter_list Filtra l’archivio per:
label_outline Categorie
insert_invitation Anno
whatshot Argomenti
person Autore
remove_red_eye Visualizza come:
list Lista
view_module Anteprima

“Diciannove” apoteosi del narcisismo

Seppur sia evidente la capacità del giovane cineasta nel restituire l’aspetto tattile, olfattivo, quindi sensoriale della realtà (come il miglior Guadagnino) attraverso un utilizzo molto concreto degli spazi, dei luoghi, degli oggetti con cui il protagonista si relaziona, il tutto risulta stilisticamente pomposo, ma del resto appropriato alla personalità di Leonardo, alter ego del regista.

“L’uomo di argilla” e l’incantesimo dell’arte

“Non è un pensatore, è un sognatore”: così viene descritta la scultura, testimone dell’incontro erotico tra la materia e l’artista. Bisogna permettersi di sognare per fare l’amore con un letto vuoto; per essere adolescenti a sessant’anni; per sentire lo stomaco che si stringe, che si contorce; per darsi nelle mani dell’altro e farsi toccare, modellare, scolpire, sporcare, scoprire. Per poter amare, creare vivere, desiderare, abbiamo il dovere di sognare e di esplorare paesaggi “mutevoli e accidentati”.

“L’uomo nel bosco” speciale I – La forza del desiderio

Come nel precedente, Lo sconosciuto del lago (2013), il bosco si fa custode dei segreti, delle pulsioni vitali e mortifere dei personaggi. I rappresentanti dell’ordine costituito vagano in cerca di risposte, occultate da una natura complice dei più atroci delitti. Bisogna morire e lasciarsi morire per poter rinascere, come i simpatici funghi che gli abitanti raccolgono incessantemente, unici testimoni, rivelatori di morte, ma simboli di vita e di trasformazione.