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“L’âge d’or”, rappresentazione del subconscio e critica politica
Con L’âge d’or Buñuel sembra superare i temi cari al primo periodo surrealista, quello di rottura con il Dadaismo accusato di invecchiamento precoce, per portare sul grande schermo una consapevolezza politica e sociale tipica invece del secondo periodo. Realizzato senza restrizioni, il film non risparmia nemmeno l’aristocrazia alla quale lo stesso mecenate apparteneva. Preoccupati più dal decoro sociale che dalla realtà che li circonda, i nobili dell’età d’oro sono profondamente scossi da quello schiaffo a Madame X mentre appaiono del tutto estranei all’incendio che divampa nella cucina durante i festeggiamenti e al bambino ucciso nel cortile.Le immagini di tipo documentaristico, accompagnate da didascalie scritte, con funzione di prologo alla vicenda narrata, diventano in questo contesto elemento necessario e imprescindibile per la comprensione del film. L’uncino dello scorpione, con la sua doppia funzione di strumento per il combattimento e per fare conoscenza, è simbolo di quelle tendenze opposte, odio e amore, rispetto delle regole e sentimento di ribellione, che caratterizzano i personaggi.
Le artiste del 16mm tra poesia, fisicità e surrealismo satirico
Considerato elemento fondamentale per lo sviluppo della cinematografia indipendente, il formato ridotto ha trovato in figure come quella di Margaret Tait, Martha Colburn e Maria Lassnig, uno sviluppo parallelo e complementare ad altre pratiche e linguaggi quali quello della poesia, della musica e della pittura, dimostrando nuove possibilità e sensibilità del mezzo. Appartenenti a generazioni diverse, le tre sono accomunate dall’utilizzo della pellicola di piccolo formato come ulteriore linguaggio dedito all’esplorazione di temi ed estetiche affrontate attraverso altri mezzi. Il lavoro cinematografico di queste tre artiste non può essere considerato dimostrazione certa di un legame tra utilizzo del 16mm e donne, ma mette sicuramente in luce la capacità di un utilizzo di una qualità non tecnologica per la creazione di un livello personale e intimo con il quale indagare la realtà e la creatività.