Andrea Vassalle
“In the Mood for Love” e l’amore irrealizzato
Il lavoro dell’analista era descritto da Sigmund Freud come un lavoro di ricostruzione, che affidandosi a dettagli e ripetizioni aiuta a ritrovare un qualcosa di perduto. Wong Kar-wai in In the Mood for Love si muove in quella direzione, riflettendo, a partire da quegli elementi e utilizzando il cinema, sui ricordi e cercando di ricostruire la memoria personale e collettiva. La Storia di Hong Kong e la storia di Chow e Su si trovano ad osservarsi e sfiorarsi, come i protagonisti stessi, riflettendosi a vicenda in uno specchio d’amor perduto e irrealizzato.
“Il corsetto dell’imperatrice” e la rimodulazione dello sguardo
Nello slancio verso la libertà e verso una riaffermazione iconica, la Sissi di Marie Kreutzer elude i vincoli storici, muovendosi in un’Europa anacronica e atemporale, e si oppone persino all’inquadratura. Ma è soprattutto lo sguardo da cui l’imperatrice è ossessionata. Cerca di sfuggire a quello indagatore, omologato e opprimente che l’attanaglia e chiede invece di essere guardata con passione dal cugino Ludovico e dal marito. E se i ritratti e le fotografie non sono più adeguati e capaci di catturare la sua essenza, Sissi si affida piuttosto alle immagini di Louis Le Prince, precursore del cinema.