Benedetta Mastronardi
“Attenberg” all’inizio dell’onda greca
Attenberg, diretto da Athina Rachel Tsangari, è una delle pietre miliari della Greek Weird Wave, corrente che riunisce molti dei lavori del cinema greco degli anni 2010. Un nome, quello del nuovo cinema greco, che è spesso associato a quello di Yorgos Lanthimos, che con i suoi primi lavori, quali Kynetta, Alps e Kynodontas (di cui Tsangari è produttrice) ne è rappresentante di spicco, e che in Attenberg smette i panni di regista per spostarsi davanti alla macchina da presa.
“Donnie Darko” dentro il mondo che sta (sempre) per finire
Al suo ritorno nelle sale italiane, a vent’anni di distanza da quando il film di Kelly uscì, il fascino che ancora esercita è da ricercarsi nell’aver creato una rilettura immaginifica e autentica della ricerca del significato della vita, usando un adolescente come l’incarnazione perfetta dell’ansia esistenziale di fronte alle domande con cui gli adulti hanno imparato a convivere. E, da un paio di decenni fa a questa parte, con tutti i cambiamenti che hanno alterato la realtà in cui viviamo, c’è una cosa che non è cambiata: la costante, viscerale, sensazione che il mondo stia per finire.