Edoardo Peretti
“La quercia dei giganti” al Cinema Ritrovato 2020
L’interesse di La quercia dei giganti (1948) di George Marshall, pomposo melodramma sulla guerra di secessione statunitense nato sulla scia di Via col vento, non si trova tanto negli aspetti più romantici e avventurosi della trama, né nella magniloquenza delle scene di battaglia o nella lucentezza del technicolor. L’interesse maggiore del film di George Marshall è, per così dire, storiografico: un conflitto tra “individualismo” come sinonimo di potenti valori originari e “ordine” castrante che, d’altronde, potrebbe trovare una propria metafora nella stessa guerra civile e nella sua genesi, e che è inevitabilmente legato al mito della conquista della frontiera e della wilderness, immediatamente richiamate all’inizio dalla targa posta alle radici della quercia che danno il titolo al film.
“Il gabinetto delle figure di cera” al Cinema Ritrovato 2020
Il gabinetto delle figure di cera di Paul Leni merita di essere scoperto o riscoperto come una tappa significativa dell’espressionismo. Un’inquietudine, che lascia solo qualche indizio nell’episodio orientale e che gradualmente e inesorabilmente si radica nello spettatore. Le tre vicende – sarebbero dovute essere quattro, ma problemi di budget impedirono la realizzazione dell’episodio ambientato in Italia col mago Rinaldo Rinaldini protagonista – nascono nella mente di un giovane poeta il quale, trovando lavoro in una fiera, immagina le vicende dei tre personaggi immortalati in statue di cera.