Lorenzo Meloni
“Memorie di un assassino” sulle tracce di Bong Joon-ho
Non ancora così high-concept, il Bong di Memories Of Murder (assieme a quello pluripremiato del monster movie Host, 2006) rischia paradossalmente di restare il più universale, regista già maturo e maniacale alle prese con una sceneggiatura meno schematica che in futuro, capace di lasciar “respirare” la sua messa in scena in larghi, morbidi cerchi concentrici che scavano solchi profondi e quasi metafisici di buio e smarrimento.
“Picnic a Hanging Rock” tra esistenzialismo e horror
Alle atmosfere sospese e allucinate (in inglese diremmo eerie) della prosa di Lindsay, il giovane regista arriva coi mezzi puramente filmici che gli mette a disposizione la cultura cinematografica del suo tempo: da un lato l’esistenzialismo “opaco” e l’abbandono della narrazione lineare tipici di un certo modernismo europeo alla Antonioni; dall’altro l’aggressione sensoriale – colonna sonora prog/sinfonica, montaggio forsennato, continue dissolvenze – dell’horror in voga a metà anni Settanta, Dario Argento su tutti. Il risultato è arty e inquietante.