Lorenzo Meloni
“Picnic a Hanging Rock” tra esistenzialismo e horror
Alle atmosfere sospese e allucinate (in inglese diremmo eerie) della prosa di Lindsay, il giovane regista arriva coi mezzi puramente filmici che gli mette a disposizione la cultura cinematografica del suo tempo: da un lato l’esistenzialismo “opaco” e l’abbandono della narrazione lineare tipici di un certo modernismo europeo alla Antonioni; dall’altro l’aggressione sensoriale – colonna sonora prog/sinfonica, montaggio forsennato, continue dissolvenze – dell’horror in voga a metà anni Settanta, Dario Argento su tutti. Il risultato è arty e inquietante.
“Il gladiatore II” e il “brutto d’autore”
Se bastasse rilevare che un film non è una vuota operazione spettacolare ma elabora un discorso (non importa quanto goffo e risibile) per salvarlo, allora Il gladiatore II sarebbe un film che merita di essere difeso. Se invece si pensa che ogni film debba guadagnarsi l’attenzione che chiede e l’importanza che si attribuisce, allora non si può che prendere atto di un nuovo tassello nel mosaico ormai sconfortante della crisi di Scott.