Mariangela Carbone
“Taxi Driver” simbolo assoluto della solitudine urbana
È quasi straziante osservare l’inadeguatezza e l’incapacità di Travis nell’intrattenere rapporti sociali e umani, così come è inevitabile allinearsi al suo punto di vista, complici l’espediente della scrittura del diario o la famosa soggettiva del bicchiere con la pastiglia effervescente che si scioglie nell’acqua. Eppure la macchina da presa non esita a prendere le distanze dal personaggio, con movimenti che lo lasciano fuori campo o inquadrature distaccate (come quella dopo la carneficina finale).
“C’è ancora domani” per il potere della sorellanza
Cortellesi sa che i mutamenti sociali e culturali passano anche per i cambiamenti di sguardo, per gli scardinamenti degli stereotipi che le narrazioni portano con sé, e allora non ha paura di offrirci uno sguardo femminista per raccontare la sua storia. C’è ancora domani è un film che celebra il potere della sorellanza, perché possiamo immaginare e progettare un cambiamento, ribellandoci a un sistema patriarcale che da sempre vuole le donne succubi e silenti, ma possiamo realizzarlo solo se agiamo insieme, solo se ci poniamo in alleanza con le altre.