Redazione
Tutto Kurosawa – “Cane randagio” e il Giappone post-bellico
“Nessuna lavorazione è andata liscia per me come quella di Cane randagio. Perfino le condizioni meteorologiche sembravano collaborare. In una scena di sera avevamo bisogno d’un temporale. Tirammo fuori il camion dei pompieri e preparammo la macchina da presa. Appena ordinai di azionare gli idranti e di cominciare a riprendere, scoppiò all’istante una tremenda bufera. Girammo una sequenza magnifica” (Akira Kurosawa).
Tutto Kurosawa – “Vivere” tra lirismo e satira
André Bazin: “Vivere è giapponese come M era tedesco o Quarto potere americano. Nessun bisogno di dover tradurre mentalmente una modalità culturale in un’altra per leggere chiaramente e nello stesso tempo l’ispirazione particolare e la significazione generale.
Il carattere cosmopolita di Vivere non è geografico ma geologico, ha origine nel profondo della falda morale sotterranea dove Kurosawa ha saputo andare a cercarlo. Ma poiché si tratta di uomini del nostro tempo, Kurosawa ha diritto di attingere alla retorica cinematografica mondiale come James Joyce nel vocabolario di tutte le lingue”.