Roberto Baldassarre
“Il giardino dei Finzi Contini” come romanzo di formazione tra critica storica e flou
Del denso romanzo di Bassani, in prima battuta anche co-sceneggiatore, sono stati carpiti soltanto quei momenti elegiaci o drammaturgici che potessero compattare una pellicola di meno di due ore e di facile presa emotiva sul pubblico. Non più una storia sulla rimembranza di un tempo perduto (eliminazione dell’io narrante, che era sito cronologicamente nel 1957), ma un lineare romanzo di formazione, alla vita e soprattutto all’amore, del giovane Giorgio.
“Trash” di Paul Morrissey tra spazzatura e chiacchiere
La tangibile spazzatura evocata dal titolo è tutta quell’oggettistica ripescata nei traboccanti cassonetti dei rifiuti da Holly Sandiago, che vede in essi ancora rilucente vita. Ma la spazzatura citata, in termini metaforici, sono i personaggi, rifiuti scartati dalla società che li reputa feccia, e pertanto in simbiosi con l’immondizia conservata. E Joe è un rifiuto completo, essendo un junkie che, sebbene di bell’aspetto e ben messo, soffre d’impotenza a causa dell’abuso di droghe. Desiderato dalle donne, non può soddisfare quelle costanti richieste. Un (s)oggetto rotto, quindi un rifiuto.