Yannick Aiani
Una società sul bordo del precipizio. Intervista a Leonardo Guerra Seragnoli
Gli indifferenti porta in grembo, grazie anche alla sua matrice esistenzialista, alcuni scorci e taluni tratti caratteristici che si accordano bene alla nostra quotidianità. Deve aver pensato qualcosa di simile Leonardo Guerra Seragnoli, che per il suo terzo lungometraggio si è misurato con il romanzo in questione, trasponendolo proprio ai giorni nostri: un adattamento complicato e coraggioso, perché coniugare il confronto con un caposaldo della letteratura italiana e allo stesso tempo coglierne i suoi tratti di continuità storico-sociale era un’operazione in qualche modo rischiosa. L’abbiamo raggiunto virtualmente, per porgli tutte le domande del caso.
Dissidente, critico e organico: Gutiérrez Alea e la rivoluzione cubana
Alla mutevolezza della sua parabola artistica e politica si oppone la persistenza dell’indagine sociale nei suoi lavori, dettata da uno sguardo costantemente critico e dal frequente utilizzo della satira, diretta anche nei confronti del regime rivoluzionario cubano: non a caso, si autodefinì “un uomo che pone critiche all’interno della rivoluzione, al fine di migliorarne il processo e non di distruggerla”. Sta qui il dato eccezionale di Gutiérrez, cioè la capacità di mantenere aperti gli spazi di critica e satira artistica anche nella peculiare situazione dello Stato castrista: aspetto che emerge con forza dalla visione de La morte di un burocrata, dove gli attacchi alle storture del meccanismo statale e all’apparato propagandistico vengono espressi senza metafore. Sarebbe decisamente ingiusto limitare l’analisi del film del 1968 esclusivamente al suo contenuto politico, dal momento che La morte di un burocrata esibisce in controluce il tratto rivoluzionario presente anche nello stile di Gutiérrez, ora quanto mai distante dal neorealismo e debitore degli influssi di un certo cinema europeo a lui contemporaneo (su tutti, Buñuel e Bergman). Tuttavia, risulta sorprendente pensare a una tale libertà espressiva in un contesto totalitario.