Ylenia Caputo
Speciale Park Chan-wook – “Mademoiselle” dal desiderio di vendetta alla vendetta del desiderio
La potenza narrativa di Park Chan-wook è insita nella trama che lega le sue storie, tasselli di un’unica opera magna; una vera e propria fenomenologia della vendetta che gradualmente cambia i connotati: a partire dalla “trilogia della vendetta”, il regista descrive una curva discendente dal maschile al femminile, dai toni hardcore di Mr. Vendetta e Old Boy, dettati dal desiderio di vendetta, alla vendetta orientata al desiderio che, da Lady Vendetta a Mademoiselle, si fa via via più softcore, sino ad assumere i contorni di una fiaba.
“La terra dei figli” e l’apocalisse italiana, tra cinema e fumetto
Come specificato, La terra dei figli è liberamente ispirato alla graphic novel di Gipi. L’impressione è che Cupellini si sia perso nelle pieghe di questa libertà. Gipi è un artista di suggestioni, di simbolismi e immagini evocative. Per questo, mettere in scena una sua opera è un’operazione rischiosa. Il film sembra funzionare fin quando si mantiene fedele al testo, ricalcandone le ambientazioni cupe e oppressive e la ferocia del silenzio. Dal mid point in poi, Cupellini interviene sul racconto. Si perde la dimensione fiabesca del fumetto – che per personaggi grotteschi e tappe evolutive ricorda una fiaba dei fratelli Grimm – in favore di maggior realismo e un’ambientazione steampunk.