Borzage sposta la sua tipica coppia di innamorati nella Repubblica di Weimar per Little Man What Now, prima pellicola del regista al soldo della Universal. Hans e la moglie Emma, amorevolmente soprannominata Lammchen, vivono la loro storia d’amore sull’orlo della povertà. Quando Hans sceglie di licenziarsi, la coppia si sposta a Berlino, dove deve lottare per costruirsi un futuro in vista della nascita del primo figlio.
Little Man What Now costituisce una lettura hollywoodiana del romanzo omonimo di Hans Fallada, in cui le difficoltà della Germania, devastata dalla guerra e lacerata politicamente, vengono patinate da una macchiettistica scala di grigi: non ci sono veri cattivi nella Berlino di Hans e Lammchen, e anche i peggiori vengono guardati con occhio divertito. Borzage tratteggia sullo sfondo la lotta di classe che spacca in due la società, senza prendere posizione ma rappresentando con un mezzo sorriso sia i socialisti, incarnati dall’operaio burbero che continua a tormentare la coppia, sia i capitalisti, che si tratti del barbuto Kleinholtz o il minaccioso capo del grande magazzino in cui Hans lavora.
Anche le occupazioni meno allineate con la morale comune trovano posto all’interno della storia e, in un’America pre codice Hays, prostitute e truffatori compaiono sullo schermo come esseri umani qualunque, liberi di agire in tutta la loro libertà e, talvolta, riscattarsi con un gesto principesco. In questo mondo di sfumature, Douglass Montgomery riesce alla portare su schermo una perfetta sintesi del cittadino medio, preoccupato soltanto di rendere felice la sua compagna e perpetrare il suo sogno d’amore in una vita tranquilla, mentre Margaret Sullivan è perfetta nella parte della giovane moglie innocente. Proprio la Sullivan inizierà con questo film un sodalizio con Borzage, che le frutterà una candidatura all’Oscar per l’interpretazione in Three Comrades.
Ottimo esempio di amor vincit omnia nella Hollywood classica, con Little Man What Now Borzage porta su schermo una piccola perla, dove dramma e commedia ballano spalla a spalla senza mai urtarsi.