È tornata Musidora? L’illusione c’è nelle prime scene de Il Lago d’oro ovvero i ragni, il primo capitolo della serie in tre parti Die Spinnen diretta e sceneggiata da Fritz Lang. Una misteriosa banda di malviventi, dall’evocativo nome “I Ragni”, scopre che il pilota Kay Hooh (Carl de Vodgt) sta andando alla ricerca di una zona del Sud America dove gli Inca sarebbero sopravvissuti assieme a grandi ricchezze. Eroe e malviventi partono allora alla ricerca della ricchezza nascosta ma scopriranno presto che ottenerla non sarà per nulla facile. A guidare I Ragni troviamo la misteriosa Lio Sha (Ressel Orla), una sosia di Musidora che non spicca per simpatia, intelligenza e arguzia come l’originale, ma che cercherà in tutti i modi di mettere i bastoni tra le ruote al protagonista.
Questo primo capitolo di Die Spinnen, ricco di azione ed emozioni, si ispira chiaramente sia ai mitici serial francesi che a I Topi Grigi anche se l’atmosfera, rispetto a quest’ultimo, è sicuramente più borghese. L’ambientazione iniziale è molto esotica con elementi orientali tra la Cina e l’India, si passa poi alle praterie e ai cowboy nella parte centrale per arrivare finalmente ai costumi e alla tradizione Inca una volta scoperta la loro città misteriosa. Insomma tra costumi, scenografie e comparse questo capitolo della serie deve essere costato un patrimonio ma nulla è mai eccessivo e ancora oggi funziona tutto molto bene. L’apice della vicenda avviene quando i cow boy assoldati da Lio Sha assaltano in massa gli Inca. Anche qui Fritz Lang riesce a comporre le scene di combattimento in maniera molto intelligente, evitando l’eccessiva confusione che si rischia di creare in questi casi e riuscendo a mostrare chiaramente allo spettatore l’andamento della battaglia.
Anche se il film manca di mordente rispetto ad altre serie più celebri, questo Die Spinnen è una loro valida alternativa e anche un modo per vedere Fritz Lang alle prese con un film di azione ed avventura prima del più celebre e riuscito Dr. Mabuse.