Integrazione diversità e pregiudizio sono temi caldi che il Cinema Ritrovato 2019 è riuscito ad affrontare in una sezione che potrebbe forse sembrare insolita, quella dedicata al cinema muto. In che modo? Prima con la proiezione di Sur un air de Charleston (1927), film giocoso e sperimentale in cui il regista riesce a dare una lezione semplice ribaltando gli stereotipi: nel 2028 il mondo civilizzato è rappresentato dalle genti d’Africa, in tenuta black face, mentre in un’Europa distrutta dalla guerra vivono “aborigeni bianchi”. Un esploratore giunge in Europa e si rivela essere più aperto di quanto non lo fossero stati gli occidentali a parti invertite: cerca di imparare la strana danza dell’indigena e se la porta dietro indenne dopo averle chiesto il permesso. Conoscere, imparare senza preconcetti e fare propri gli elementi della cultura incontrata, questo il messaggio che sembra lasciare il film in appena quindi minuti.
Molto più complessa e articolata la vicenda di The Red Lantern (1919), dove la stella Alla Nazimova interpreta una ragazza cinese di padre occidentale. Rifiutata dai suoi conterranei,trova rifugio in una comunità cristiano-americana dove crede di essere accettata per quello che è scoprendo però presto che questa apertura era in realtà fittizia: pur trattandola come una figlia i suoi superiori rifiutano l’idea che lei possa sposare il figlio. Lui stesso, per altro, pur provando sentimenti d’affetto per lei, si ritrae di fronte al colore della sua pelle. La ragazza ritroverà allora la sua natura cinese e per desiderio di vendetta si ergerà come simbolo della rivolta locale contro gli stranieri andando infine incontro a una morte orribile: “l’Est è Est, e l’Ovest è Ovest, e mai i due si incontreranno”dice la citazione di Kipling più volte riportata negli intertitoli.
Con questa frase il film sembra suggerire una impossibilità effettiva di legame tra le due culture che devono quindi restare separate per evitare contaminazioni che possano creare dei ponti che vivranno una vita da reietti. Eppure una riflessione sorge spontanea uscendo dalla sala: cosa sarebbe successo se la protagonista avesse potuto sposare l’uomo che amava superando il pregiudizio? Il superamento del razzismo e della divisione tra popoli avrebbe portato la felicità di una ragazza con cui siamo comunque tenuti a fraternizzare per tutto il film perché vittima di un destino non scelto da lei, come nelle tragedie greche.
Sur un air de Charleston e Red Lantern sono due film sicuramente diversi per intenti, ma che hanno saputo trovare un punto di incontro nel suscitare una riflessione sull’attualità dimostrando, ancora una volta, come i film anche a distanza di cento anni abbiano la capacità di rendersi attuali mutando di significato.